venerdì 28 gennaio 2011

Film che non vedrò: 127 hours

Non sono una schifiltosa. In generale il sangue, gli squartamenti, i morti, i morti viventi, mi lasciano abbastanza indifferente. Però un mio amico l’altro giorno mi ha raccontato la trama dell’ultimo film di Boyle, quello di Trainspotting per intenderci. In pratica c’è questo tipo - che poi è James Franco - che rimane bloccato in una grotta con un braccio sotto un masso. Dopo tanto provare a disincastrarlo che decide di fare? Ovvio, tagliarsi il braccio. Sembra proprio essere l’unica soluzione sensata. La questione si complica quando l’unica cosa che ha a disposizione per farlo è un coltellino svizzero. E non tanto all’inizio di questa bell’impresa, quanto arriva al tendine, lì sì che la questione si fa complicata. Non sto a ripetervi i dettagli, ma il solo racconto – per quanto possa essere buona la dialettica del mio amico - mi ha generato un discreto malessere. Ecco perché a vedere quel film non ci vado. Che poi si chiama 127 hours, se volete evitare di vederlo pure voi. Ah, e dice che quando provi a tagliarti un tendine fischia tipo pentola a pressione. Non provateci.

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